Di Nogeoingegneria
Novità in arrivo, ed è una speciale carta di credito, si chiama DO Black, che nasce a Stoccolma dalla startup fintech Doconomy. Il funzionamento è semplice. In pratica, il sistema controlla ‘l’impronta di carbonio’ della spesa appena fatta e, quando l’utente arriva alla cassa, emette implacabilmente la sentenza: transazione approvata o rifiutata. La carta è già operativa in Svezia. Si pensava di portare il progetto oltre confine entro il 2020, ma è arrivata la crisi COVID19 e con essa una Greencard di altro tipo.
Sarà il WEF ad aiutare a rilanciare il progetto. Secondo i fondatori svedesi, questa è solo una delle tante azioni quotidiane necessarie per affrontare l’emergenza planetaria climatica (prevista) duratura. Il coronavirus cede il trono alla CO2. Le misure devono essere prese immediatamente. Schwab e Greta e Gates sono d’accordo, la crisi di Covid deve servirci come lezione.
Creata nel 2018 da Johan Pihl e Mathias Wikström, Doconomy si propone di rendere il banking eco-friendly e di insegnare ai consumatori cosa devono e non devono fare. Tiene traccia dell’”impatto ambientale” di tutto ciò che compri (compreso il cibo) e ti taglia fuori nel momento in cui “hai esaurito il tuo credito di carbonio”. Secondo i fondatori della tessera di controllo, è solo una delle tante azioni quotidiane necessarie a far fronte a un’emergenza globale.
Il sito web di Doconomy racconta: “La nostra carta DO, non in plastica e biodegradabile, traccia le emissioni di CO2 generate dalle nostre transazioni e poi visualizza questi dati attraverso una semplice app”. Il sito continua dicendo che si tratta di una partnership non solo con il gigante del credito Mastercard, ma anche con le Nazioni Unite. Per abbattere efficacemente la crisi climatica, abbiamo bisogno di attuare cambiamenti comportamentali.
Guardando i siti, non ci possono essere dubbi sul bel mondo che ci viene offerto.
Mastercard, leader nei servizi di pagamento, sta iniziando a posizionare Doconomy come una soluzione che potrebbe stabilire uno “standard globale per il calcolo del carbonio” e che potrebbe essere adattato da altri. Questa ‘soluzione’ potrebbe rapidamente inaugurare un sistema di credito sociale sotto la maschera dell’ambientalismo.
Con l’aumento delle richieste di “azione per il clima” e la pressione per soddisfare gli “standard ESG”, queste proposte diventeranno realtà.
Quindi non sembra altro che il cavallo di Troia per l’ introduzione del sistema di punteggio del credito sociale. Il primo passo in questa direzione è stato il Green Pass, il suo nome indica indirizzo e roadmap. Entrambe le carte tracciano e segnalano “la virtù” delle persone e correggono, via restrizioni, dove i standard non sono rispettati. Controllano ogni gesto e passo e respiro.
La normalizzazione dell'”impatto del carbonio” si diffonde rapidamente ed inesorabilmente.
Questo strumento di attacco alle libertà civili è destinato ad aumentare. Stiamo già sperimentando le conseguenze di questa logica e di queste misure. La pressione sociale per rispettare l’ambiente secondo standard prestabiliti, questo tipo di “vergogna del carbonio” (attualmente la vergogna di non essere vaccinati) non servirà a cambiare effettivamente l’ambiente in modo positivo e certamente non servirà all’evoluzione umana. Coloro che controllano questo sistema tecnocratico e totalitario sotto la parvenza di “SMART” non saranno in alcun modo soggetti agli stessi standard che dovrebbero applicarsi alla gente comune. E la transizione forzata che stiamo vivendo adesso tramite la plandemia promette di portarci definitivamente in un mondo perennemente distopico.
È ora di svegliarsi e di collegare i nodi e scoprire il Grande Piano di Risistemazione.
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Questo articolo TROPPA CO2 NEGLI ACQUISTI? VERGOGNATI. LA TUA CARTA DI CREDITO TI BLOCCA E TI INSEGNA è stato pubblicato per primo su NoGeoingegneria.